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Grande Oriente
Della Svizzera

Saggezza, forza, bellezza

Insieme per il progresso dell’umanità

Prima di tutto, permettetemi di esprimere la mia sincera gratitudine. Un grazie di cuore. Un grazie vibrante, caloroso, quasi fraterno… a Donald Trump e Vladimir Putin. Sì, sì, avete capito bene. Questi due signori, questi grandi umanisti incompresi, sono riusciti dove tanti dignitari massonici hanno fallito: dare un nuovo significato al nostro impegno!

Siamo onesti: solo pochi anni fa eravamo in piena crisi esistenziale. A forza di cercare la Luce, avevamo finito per addormentarci nel suo dolce bagliore. Eravamo annoiati a morte nelle nostre tempie, avvolti nei nostri grembiuli inamidati e in rituali rigidi come una cena dell’Académie française. La massoneria? Un’istituzione venerabile, certo, ma insensibile come un massone dopo tre agapi ben annaffiate.

E poi, come una sorpresa divina – o una farsa cosmica – sono arrivati Trump e Putin. L’uno, il grande architetto del caos, il visionario del tweet furioso, il poeta della menzogna sfacciata, con il suo buffone sotto ketamina, secondo le parole del senatore francese Claude Malhuret. L’altro, un maestro del doppio linguaggio, uno stratega del neo-tsarismo, un benefattore di trafficanti d’armi e costruttori di bunker. Grazie a loro, abbiamo improvvisamente riscoperto che il mondo ha bisogno di contrappesi, di riflessione, di umanità e, per inciso, di veri massoni piuttosto che di malfattori.

Perché, siamo seri per due minuti (ma non di più, non vogliamo rompere il ritmo), se la Massoneria aveva perso un po’ del suo lustro, era perché non aveva più grandi battaglie da combattere. Ci eravamo trasformati in un Rotary Club in toga, venerabili curatori di un museo del simbolismo dove passiamo più tempo a discutere del rispetto del protocollo che a costruire un mondo migliore. Ma ora, grazie ai nostri due compagni, ci ricordiamo con forza che il mondo può precipitare nell’assurdità totalitaria con uno schiocco di dita e che forse è giunto il momento di riaccendere il fuoco della ragione.

Quindi sì, grazie Donald! Grazie Vladimir! Grazie a voi, finalmente ci ricordiamo perché abbiamo prestato giuramento. Perché ci riuniamo, non per collezionare grembiuli, ma per difendere valori che, a differenza di certe parrucche o missili ipersonici, non passano mai di moda.

Il mondo ha più che mai bisogno di massoni. Non di quelli che si accontentano di darsi una pacca sulla spalla in una loggia prima di tornare alla propria zona di comfort. Ma di quelli che osano, che si impegnano, che costruiscono. Perché se lasciamo che Trump e Putin abbiano il monopolio dell’edilizia, c’è una buona probabilità che la Casa Comune si trasformi rapidamente in un accampamento trincerato o in un gigantesco casinò con l’opzione di una dittatura in kit.

Quindi rimbocchiamoci le maniche, fratelli miei, e mettiamoci al lavoro. Perché alla fine, se non facciamo nulla, un giorno ci troveremo a fare la domanda essenziale: “Ma perché mai non abbiamo iniziato prima?”.

E questo sarebbe davvero miope.

Un Fratello riconoscente… ma non sciocco.

Estratto da un minuto di riflessione in Loggia